4.29.2009

DIVORATO DALLA NOTTE


Mi perdo in un labirinto fatto di lenzuola e pensieri,
cercando di afferrare una presenza che non c'è,
mentre la notte mi divora, lentamente.

Sento freddo
Sento oscurità
Sento solitudine

Respiro a fatica, e ad ogni respiro
è nero inchiostro,
che scende copioso lungo la mia gola.

Inquieto socchiudo i miei occhi,
mentre varco la soglia dell'onirico mondo.

4.25.2009

SENTIMENTI O SENSAZIONI?


Mi dispiace...

Hanno forse un qualche senso queste parole? Le sento pronunciare quasi ogni giorno... Mi dispiace mi dispiace midispiacemidispiace midispiacemidis......
Di cosa?? Eh? Di cosa ti dispiace? Cos'è che ti fa dispiacere? Non lo sai nemmeno tu... ma non ti senti una merda a mentire non solo a chi hai di fronte... ma soprattutto a te stesso?

Non mi tolgo certo da questa categoria, anche io ne faccio parte... ne facciamo parte tutti. A volte mi sembra di essere una macchina: ad ogni azione del mondo che mi circonda, corrisponde una mia reazione... una persona a me vicina è triste
"Mi dispiace..."
Menzogna!

Siamo creature imperfette, siamo creature altamente egoiste. Qual è la motivazione che ci porta a dire che ci dispiace di qualcosa? Noi capovolgiamo gli eventi altrui su di noi... e pensiamo a come ci sentiremmo se fossimo in determinate situazioni... ma questa si può definire empatia? O forse è solo un'altra faccia dell'egocentrismo?

Gli stessi concetti di egoismo e di egocentrismo, ai quali è possibile ricondurre ogni sentimento, non sono forse altri modi per dare un nome alla ricerca della felicità? Del benessere e piacere personale? Il piacere non è altro che una reazione fisico-chimica che avviene nel nostro corpo, con l'aumento di determinati ormoni nel sangue, l'accelerazione del battito cardiaco...
I sentimenti di cui ci vantiamo tanto, e che tanto ricerchiamo... ridotti tutti ad una reazione fisico-chimica... sono quindi sentimenti... o sensazioni?

E dunque, cosa può differenziarci da una macchina? Se mai nel futuro venisse creata un'AI autonoma, cosa mai potrebbe differenziarci da lei?

4.13.2009

UN SEMPLICISSIMO, FOTTUTISSIMO ESSERE UMANO

Consentitemi di essere esplicito e chiaro fin dall'inizio... Non credo che vi piacerò.
Vogliate scusarmi quindi se non sono perfetto. Mi dispiace non essere ciò che voi vi aspettavate. Ho deluso le vostre aspettative... me ne importa qualcosa?
Mh! Non credo proprio.
Sono solo un semplicissimo, fottutissimo essere umano, come tutti voi... ne più, ne meno. Sono ciò che è rimasto quando Dio ha tirato lo sciacquone di questo grande, grossissimo water che è il nostro amato pianeta.
Si dice che ciò che non uccide ti renda più forte. Io dico che ciò che non uccide ti renda più bizzarro... sono sfumature, punti di vista. Quasi tutto cambia a seconda del punto di vista. Basti pensare a come sembri alto nei film Tom "Nano" Cruise... per non parlare di quanto mi stupisce e affascina il fatto che si è sempre buoni e dalla parte della ragione nella propria versione dei fatti. Ironico no?
Vedo il mondo precipitare lungo lo sfintere dell'universo... E noi siamo qua, a goderci la nostra tranquillità, o a preoccuparci di come faremo a vivere domani, siccome abbiamo finito i soldi sul cellulare.
Sbaglio con la semplicità con cui si respira. So essere volgare, inappropriato, antipatico, rompicoglioni... insomma, ciò che viene via quando si raschia il fondo del barile.
Proprio come tutti voi.
La cosa forse non vi piace? Non è di vostro gradimento questo dessert? In tal caso Signori e Signore, potete portare i vostri flaccidi culi da un'altra parte. Non vi sto imponendo di starmi accanto.
Io sono ciò che sono...
E non ho alcuna intenzione di piacervi.

4.10.2009

QUANDO CREDI INTENSAMENTE IN QUALCOSA CHI PUO' DIRLO SE E' REALE O NO?


Guardo il cielo, e inizio a pensare di essere solo in questo mondo... come unadi quelle stelle che vedo brillare lassù. Da qua, sembrano così vicine, così vive... Sono lì, che brillo, voglio dare, esternare, amare... ma non posso... non posso farlo: le altre stelle sono troppo distanti. Mi chiedo se non sia una vita a metà.

Mi volto indietro, volgo lo sguardo ad un passato senza tempo, nè spazio. Fotografie sparse su una scrivania bianca, momenti catturati e sradicati dalla realtà... fotografie che rimangono nel tempo... fotografie che ingialliscono... fotografie che bruciano. Non esistono più.

E mi domando che fine abbia fatto il mondo, quando all'orizzonte vedo solo cenere.



p.s. Non so perchè ho scritto queste cose, non credo nemmeno di provarle. Anzi, sono abbastanza sicuro di non averle scritte io. C'è qualcosa dentro di me... qualcuno... non so. L'ho chiamato Gabriel. E' nato per gioco... eppure ora... forse è vero: quando credi intensamente in qualcosa chi può dirlo se è reale o no?

4.02.2009

LA NASCITA DI GABRIEL

Mi sveglio. E' buio... mi sento smarrito. Non comprendo bene dove mi trovo. La pioggia si infrange sul mio corpo sospinta dal vento... E mi sento nudo di fronte alla natura. Di fronte a questa notte che allunga le sue ombre sul mio petto, dentro al mio cuore. Mi sento nudo, e disarmato... indifeso, senza alcuna possibilità di salvezza...






Volgo lo sguardo al cielo, scrutando un punto indefinito nel manto corvino che avvolge il tempo e lo spazio attorno a me. Non vedo stelle nel cielo... non v'è alcuna stella, nè luna...
oggi la notte reclama l'universo tutto... e quindi perchè io? Perchè un semplice uomo dovrebbe opporsi al volere della notte?

E poi, d'un tratto... il nulla... niente più pioggia... nientè più nubi... niente suoni, nè odori... nessun sapore in bocca..... il vuoto più assoluto...
mi strazio per gridare...
ma nessun suono fuoriesce dalla mia gola...
decido di scappare...
ma non riesco a percepire nulla attorno a me, nemmeno il mio corpo...

ma dove sono finito? e da quanto tempo mi trovo qui? chi sono io? non... non lo ricordo più... non più...

... mi addormento...